19 gennaio 2007

Focus on... FEDERICO!

Lo so, vi siamo mancati. Con questo ‘Focus’ si dà il via ad una serie di post, ognuno dedicato ad un singolo membro della TWO. Dunque preparatevi a prese per il culo e sputtanamenti vari. Uomo avvisato mezzo salvato. Il prossimo potresti essere tu!

Tranquilli, non si tratta dell’incarnazione messicana di Bibendum. E’ semplicemente il nostro Maestro (quanto ci diverte quando si incazza se lo si chiama così!). Nonostante il colorito nient’affatto cereo del suo viso, è un tipo piuttosto pacioso. Solo che i suoi capelli scambiano i capillari delle gote per fratelli (poi si parla di complessi infantili, spiegaglielo tu ad un Freud della situazione i rapporti interfamiliari tra un capellino roscio e un capillarino… poveri piccoli!). Potrebbe però tornare utile come segnalatore stradale notturno! Vabbè…
Tornando al suo carattere: qualcuno l’ha definito uomo-da-un-colpo-al-cerchio-e-uno-alla-botte. Si trova nella perenne scomoda posizione del mediatore tra i suoi uomini (anche se per le pubbliche relazioni ci pensa la fida Laura). Vi pare semplice stare a sentire tutte le chiacchiere e lamentele degli orchestrali? E già, perché i musicisti sono un po’ come i bambini al nido o come le aspiranti miss dietro le quinte. A chi dar ragione? L’assolo chi lo farà? Quello con lo sguardo marpione, quello con l’animo sensibile, quello con lo strumento appena lucidato anche se non sa suonare ma fa sempre una certa figura, quello con la faccia da calendario, la fanciulla col décolleté migliore (che è sempre la decisione più saggia) o quello che si eccita guardando la semifila di destra tutta al femminile (no ragazzi, quello è meglio di no, suonate il clarinetto che è meglio – Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale)? Comunque… sarà pure un bravo guaglione, ma non gli fate girare i marùn che son cazzi! Il suo aspetto da cardinale “rassicura-pecorelle smarrite” può pericolosamente mutare, il suo linguaggio diventare blasfemo e il suo colorito già purpureo di una pigmentazione indefinibile. Tuttavia sino ad ora ancora non ha morso nessuno, a parte le pizze de Lo Sfizio, ovvio.

Dieci motivi per cui vale la pena avere un Maestro come Federico:
  1. Nonostante la sua modestia, riesce comunque a riconoscere una tonalità di un brano musicale semplicemente dal numero di diesis/bemolli in chiave (ma pensa un po’!) ed è bravo ad accordare gli strumenti, nel senso che è l’unico in grado di utilizzare quello strano aggeggio elettronico chiamato accordatore.
  2. Ha la faccia come il deretano di Ferrara, non nel senso fisionomico, ma perché ha una sfacciataggine non comune che consente alla TWO di poter suonare a destra e a manca (anche se lui preferisce a destra…).
  3. È un trombonista, dunque ha umili origini da bandito (altro che Jacob De Haan e André Waignein: Malta75 e Mira il tuo popolo!), dunque è un ottone, dunque fa casino almeno quanto i trombonisti della TWO, dunque apprezza lo sculettamento delle cameriere del Sand Glass, dunque mangia come un porco, anche se non beve: il massimo della trasgressione è un bicchiere di acqua frizzante o al massimo una di quelle sbobbe al ribes o cose del genere (già, perché sennò la sua richiesta abituale è: “acqua naturale; ma liscia liscia, non come l’acqua di Nepi!”).
  4. In concerto ha sempre quelle cravatte piene di note e chiavi di violino disegnate che danno quel tocco di birichineria alla sua immagine professionale.
  5. La sua arte primaria non è quella musicale, bensì quella di dare la giusta intenzione in un brano musicale mediante i più bizzarri paragoni: da sigle e/o scene di cartoni animati (da cui il titolo di questo blog); tirando fuori espressioni vetrallesi che solo lui e la sua segretaria personale capiscono ma che comunque rendono l’idea; facendo paragoni con roba da mangiare o con il rumore di oggetti che cadono da edifici infinitamente alti.
    N.B.: È bene incominciare a segnarsi i suoi strepitosi paragoni; dunque, alla prossima prova, tutti carta e penna. Non esitate a segnalarli al nostro indirizzo email!
  6. Non gradisce chewing-gum. Quindi quando qualcuno ti sgama che ne stai masticando uno, sei fregato perché sei costretto ad offrirli a tutta l’orchestra; ovviamente devi avere uno di quegli astuccetti di Vigorsol Air Action da 274 confetti; tutto ciò ti fa rodere abbastanza perché uno di quei cosi costa quanto un cheeseburger al Mac, ma c’è di bello che al momento di offrirlo a Federico, dalla sua mimica facciale si capisce al volo che non lo vuole e allora tu – senza farti vedere – gioisci perché almeno dopo la spesa sostenuta hai la consolazione di masticare una gomma; ma poi passa il bambino con gli occhi tristi che ti supplica di offrirgliene una (manco fosse un bimbo iracheno che vede i marines giungere coi loro carrarmati a Baghdad con Fire Water Burn a palla) e tu gliela devi dare per evitare di essere la vittima di un linciaggio (al diavolo il moralismo da quattro soldi!).
    N.B.: Tutto ciò avviene dopo una prova o concerto; e già, perché suonare uno di quei gingilli a fiato con la bocca occupata da un chewing-gum può essere pericoloso sia per chi sta suonando - perché potrebbe ostruire le vie respiratorie (dalle ultime ricerche pare che le vittime da soffocamento da chewing-gum siano in continuo aumento, tant’è che al Parlamento Europeo già si è avanzata una proposta di legge che mira a vietarne l’uso in luoghi pubblici, un po’ come avviene per le sigarette) - che per chi si trova nelle immediate vicinanze, soprattutto se si suona il trombone…
  7. La sua dimora (anche se a domicilio variabile: Cura di Vetralla, Tor Vergata, Ostia, Pavona, la Cecchignola… ne dimentico qualcun’altra? Ah, già… la macchina!) è una sorta di ostello della gioventù atto ad ospitare profughi musicanti di ogni estrazione musicale e sociale. Il Piccolo Samurai ormai c’ha fatto l’abbonamento; in cambio innaffia le aiuole, dà da mangiare al pesce rosso e controlla la pressione delle gomme della station wagon.
  8. È un formidabile giocatore di Taboo.
  9. Invece del santino di Padre Pio, in macchina e sul comodino ha la foto autografata di Jan Van der Roost.
  10. I motivi sono solo 9, ma una TOP10 fa sempre la sua figura.